Beata Vergine del Rosario


Questa è una storia ormai dimenticata, che in paese nessuno o quasi ricorda più, una storia successa negli anni 30 e che il tempo si è portato via. In quegli anni, da queste parti successe un fatto strano. Una piccola fanciulla tornò a casa la sera dicendo al padre di aver visto una signora vestita di luce che camminava sui filari delle piante, e che gli aveva parlato. Il fatto divenne subito un miracolo, e come tale si propagò nelle genti del posto e anche più in la. Fede e scetticismo, devozione e prudenti attese. Pare che anche la chiesa si interessò al fatto, e che ancora si aspetta un suo giudizio. Le apparizioni continuarono negli anni, e ogni volta la Beata Vergine del Rosario, così si presentò, pronunciava parole di amore e preghiera. Annunciò ai bimbi che in quel luogo, tra qualche anno passeranno tutti gli eserciti del mondo. Siamo agli inizi degli anni 30, e in quel momento non c'era nulla che facesse intuire quello che sarebbe successo tra qualche anno. Ho visitato la zona delle apparizioni qualche mese fa, in compagnia di amici. Mi ha colpito il fatto che tutto è estremamente curato nonostante i lavori non siano mai terminati. La chiesa, dalla struttura avveniristica per gli anni in cui è stata costruita è un qualcosa tra l'incompiuto e l'abbandonato, come in uno stato di perenne attesa. L'interno è spoglio, rivestito con maioliche azzurre come da piscina, un'altare ricoperto da un telo giallo e la statuina di una Madonna, dei fiori freschi misti a fiori di plastica. In alto quattro grandi lucernai in vetro policromo con i nomi dei quattro evangelisti. La volta è acuta, dall'esterno ricorda la prua di una goletta che guarda il cielo. Non c'è nessun posto a sedere e nessuna panca, nessun tabernacolo ne acqua santa. Gli unici simboli sono la croce e la Madonna. La chiesa mai consacrata è chiusa a chiave, così dopo avergli girato intorno rivolgiamo la nostra attenzione a una piccola costruzione sita di fronte all'ingresso. Un vecchio altare in pietra ornato di fiori anch'essi di plastica precede una grande croce piantata per terra, appena ridipinta, e la piccola costruzione che protegge al suo interno una statua in terracotta della Madonna e decine di voti e grazia ricevuta. La statua, protetta da un vetro appare di un epoca più antica. Un sentiero si addentra nel bosco. Lo seguiamo con certa curiosità, e man mano che andiamo avanti ritroviamo dei luoghi appartenenti al culto della Madonna.
Altre croci e nicchie scavate nella roccia, piccoli altari sempre rigorosamente ornati di fiori di plastica. Continuiamo ancora per il sentiero e con grande stupore arriviamo a quello che sembra un sepolcro, scavato su una piccola collinetta. Noi tutti sentiamo e avvertiamo una sensazione strana, un po inquietante, per niente gloriosa, ma allo stesso tempo calma e misteriosa.
Racconto questa storia perché qualche giorno fa (luglio 2012) ho ricevuto una telefonata da un nostro carissimo amico, dicendo di aver trovato dentro un vecchio baule appartenuto al cugino fotografo, una busta con su scritto "Livergnano, apparizioni". All'interno stavano circa 80 scatti datati 20-3-1938 e 27-3-1938. Sono immagini forti, immagini di un tempo perduto non troppo lontano dove religione e fanatismo si incontrano. Sembrano immagini tratte da un film tragico-drammatico dove i protagonisti della scena sono anche gli attori. Oggi pubblichiamo una parte degli scatti del bolognese Paolo Bettini, geniale fotografo dagli anni 30 agli anni 50 che riusciva ad intuire i momenti storici della provincia di Bologna e con grande tempestività registrava quei fatti sulla sua pellicola in bianco e nero. L'altra parte degli scatti, che per rispetto del culto religioso non pubblichiamo, sono visionabili, per chi interessato,  presso il Centro Documentale The Winter Line o scrivendo a livergnano@gmail.com

 

Antonio Arca

 

Per saperne di più consigliamo la lettura di "Il segreto e la sorpresa" di Maurizio Catassi edito da Minerva Edizioni. 

Itinerario 5 - "Il quinto segreto"